Al Ministero della Cultura si è tenuta una riunione per la candidatura Unesco dei monasteri benedettini.
La riunione
A Roma, al Ministero della Cultura, si è svolta una riunione sulla candidatura all’UNESCO, nella Lista propositiva nazionale nel 2016, degli “Insediamenti benedettini altomedievali in Italia”. A promuovere la candidatura la Fondazione Comunitaria del Lecchese insieme al Comitato scientifico, che ha condotto alla selezione di 8 contesti paesaggistici e monumentali (Subiaco, Montecassino, San Vincenzo al Volturno, San Pietro al Monte a Civate, Sacra di San Michele, San Vittore alle Chiuse di Genga, Sant’Angelo in Formis, Santa Maria di Farfa) ubicati in 6 regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Lazio, Marche, Molise, Campania), che insistono in 10 Comuni (Capua (CE), Cassino (FR), Castel San Vincenzo (IS), Civate (LE), Fara in Sabina (RI), Genga (AN), Rocchetta a Volturno (IS), S. Ambrogio (TO), Subiaco (RM), Chiusa San Michele (TO).
Il fenomeno benedettino
Il progetto di candidatura mira a testimoniare, attraverso l’insieme degli 8 complessi citati, la nascita del fenomeno benedettino in connessione con l’evoluzione dell’architettura religiosa, con la trasmissione del sapere in Europa. Dopo la riunione di coordinamento, a cura dell’Ufficio UNESCO del Ministero del 31 maggio 2023, è stato elaborato il dossier per la verifica preliminare da parte degli organismi consultivi dell’UNESCO (ICOMOS per i siti culturali) inviato a Parigi a settembre 2023. Nell’ambito di questa procedura il gruppo di lavoro, coordinato dall’Ufficio UNESCO, sta predisponendo gli approfondimenti richiesti. Il percorso di candidatura condiviso con gli organi politici prevede l’invio a Parigi del dossier completo nel 2026 per la valutazione finale nel Comitato del Patrimonio Mondiale del 2027.
Il commento del Ministro
“È una richiesta che abbiamo sostenuto con convinzione fin dal primo momento. I monasteri sono parte integrante e attiva della nostra identità. Sono luoghi che nei secoli hanno rappresentato elementi centrali della vita dei territori e delle comunità italiane. Ogni monastero è stato un faro di cultura che ha trasmesso una grande storia e, inoltre, sono scrigni di arte e bellezza. Per questo è doveroso sostenere questa aspirazione”, ha dichiarato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, presente all’incontro a cui hanno partecipato, tra gli altri, il Sottosegretario alla Cultura, Giammarco Mazzi; il Consigliere diplomatico, Clemente Contestabile; il Capo di Gabinetto, Francesco Gilioli; il Vice Capo di Gabinetto, Giorgio Carlo Brugnoni; il Segretario generale, Mario Turetta; la Dirigente Ufficio Unesco MiC, Mariassunta Peci; il responsabile della segreteria dell’Assessorato alla cultura della Regione Lazio, Massimiliano Tommasi; il Direttore Cultura e Commercio Regione Piemonte, Raffaella Tittone; il Direttore generale Cultura Regione Lombardia, Sabrina Sammuri; la funzionaria dell’Ufficio di Rappresentanza Regione Molise, Maria Antonietta Angelini; il Presidente del Comitato scientifico del progetto di candidatura, Ruggero Longo; il Parroco di Civate (LC) Basilica di San Pietro al Monte, Don Luca Civardi; il Sindaco di Genga (AN), Marco Filipponi; il Rappresentante Scuola Beato Angelico, Don Umberto Bordoni; l’Abate di Montecassino e San Vincenzo al Volturno, S. E. Dom Luca Fallica; il Referente per S. Vincenzo al Volturno, Giancarlo Pozzo; la Presidente Fondazione Comunitaria del Lecchese, Maria Grazia Nasazzi; il Rettore della Sacra di san Michele, Don Claudio Massimiliano Papa.
Il percorso di candidatura condiviso con gli organi politici prevede l’invio a Parigi del dossier completo nel 2026 per la valutazione finale nel Comitato del Patrimonio Mondiale del 2027.
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