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Un tesoro di libri

Aggiornamento: 20 dic 2021

Con il Ministero della Cultura viaggio alla (ri)scoperta delle biblioteche italiane e del loro inestimabile patrimonio.


La Biblioteca Universitaria di Padova

Con la Biblioteca Universitaria di Padova prosegue il viaggio attraverso le meraviglie delle Biblioteche d’Italia, che ogni settimana conduce i visitatori in un percorso virtuale alla scoperta delle 46 biblioteche dello Stato, grazie ad una serie di reportage promossi sui canali social dal Ministero della Cultura guidato da Dario Franceschini. Fondata nel 1629, la Biblioteca Universitaria di Padova non solo è la più antica delle biblioteche universitarie italiane ma, il complesso in cui è stata trasferita agli inizi del Novecento, in via San Biagio, è la prima sede costruita appositamente per una biblioteca dopo l'unità d'Italia. Per quasi 300 anni la Biblioteca ha avuto sede nella Sala dei Giganti, nel centro della città, mentre il complesso in cui si trova ora è composto di due parti distinte.


La torre libraria

"Ci sono una torre libraria di cinque piani, in cui sono conservati i libri, e una sezione dedicata alla lettura con una grande sala dotata di tavoli e sedie che si possono considerare opere d'arte di inizio Novecento, oltre a due sale più piccole per la consultazione di manoscritti e libri", spiega il direttore Stefano Trovato. La torre libraria custodisce circa 800.000 volumi, un numero consistente grazie all’eredità del diritto di stampa per la Repubblica di Venezia: “a partire dal 1631 tutti tipografi attivi nel territorio avevano l’obbligo di consegnare una copia oltre che alla Marciana, anche a questa biblioteca all’epoca chiamata Libreria pubblica di Padova - ha spiegato il direttore che ha aggiunto - anche dopo la caduta della Repubblica di Venezia la biblioteca conservò il diritto di stampa per tutto il Veneto”. Ai volumi si aggiungono inoltre 6.665 periodici, 9.622 cinquecentine, 1.133 incunaboli e 2.745 manoscritti. La maggior parte di questi ultimi arriva alla Biblioteca dopo la soppressione dei conventi, a seguito del decreto regio del 1866, dunque si tratta di opere anche molto antiche e scritte in lingue diverse: sono infatti raccolte in diversi nuclei a seconda della nazionalità, con importanti presenze francesi, arabe e greche. Ma vi sono anche nuclei costituiti per argomento, per esempio la botanica, campo in cui Padova è sempre stata molto attiva e presente. La raccolta di manoscritti comprende inoltre due manoscritti risalenti alla prima metà del 1100, che contengono parte del Corpus Giustinianeo, ovvero la raccolta di leggi che fece realizzare l'imperatore Giustiniano intorno all'anno 533.


È la più antica delle biblioteche universitarie italiane, che raccoglie le pubblicazioni della Repubblica veneziana.

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